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UNA SQUADRA .. DA BRIVIDO! UNA SQUADRA .. COMPATTA! TRIESTINA .. BRAVISSIMA! FORZA MULI .. FORTISSIMI! LA TRIESTINA È L'AMORE CHE MAI SCORDEREMO, L'ALABARDA IL NOSTRO SIMBOLO CON CUI VINCEREMO E NOI TIFOSI DA SEMPRE, FEDELI ALLA SQUADRA SAREMO. LA FORZA PER 1000 VITTORIE E...QUANDO FAREMO GOL (CLAP-CLAP) E IL ROCCO SCOPPIERÀ (CLAP-CLAP) UN SOLO GRIDO IN CORO DA BARCOLA A SAN GIUSTO ESPLODERÀÀÀÀÀ! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE! LA TRIESTINA È LA SQUADRA CHE RESTA NEL CUORE TUTTI NOI LA SEGUIREMO IN OGNI STADIO A FARCI ONORE AL VENTO VA L'ALABARDA LA NOSTRA BANDIERA PER NOI TRIESTINI LA GIOIA PIÙ VERA E...QUANDO FAREMO GOL (CLAP-CLAP) E IL ROCCO SCOPPIERÀ (CLAP-CLAP) UN SOLO GRIDO IN CORO DA BARCOLA A SAN GIUSTO ESPLODERÀÀÀÀÀ! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! UNIONE , UNIONE ALE ALE ALE! FORZA UNIONE!
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Domen Crnigoj ospite della sede RAI regionale

Ospite ieri sera di Niko Stokelj nella redazione slovena della sede RAI regionale, il centrocampista alabardato Domen Crnigoj ha toccato diversi argomenti tra ambientamento in questa nuova avventura con l'Unione, momento della squadra e pillole sulla sua prestigiosa carriera, chiudendo con una curiosità personale.

"Domenica così come nelle altre gare dove siamo usciti dal campo senza punti, non siamo mai stati inferiori agli avversari che avevamo di fronte.
Senza le penalizzazioni saremmo probabilmente in zona playoff, purtroppo però ci sono ancora conseguenze della stagione precedente, per via di troppi problemi legati alla proprietà del club, oggi stiamo pagando quelle penalità. Negli ultimi tempi abbiamo segnato pochi gol, manchiamo un po’ di concretezza ma direi che ci manca anche un po’ di fortuna, siamo poco precisi sotto porta e decisamente poco fortunati con il Football Video Support. Sembra che tutto ci vada storto, ma il campionato è ancora lungo e non dobbiamo arrenderci, io e con me tutto il gruppo crediamo che quest'impresa si possa fare. E se ci riuscissimo sarebbe qualcosa di straordinario, non so se nel mondo ma sicuramente in Italia, sia mai successo che una squadra con ventitré punti di penalità a inizio stagione sia poi riuscita a salvarsi. Considerando che le squadre in fondo alla classifica non stanno facendo grandi risultati, i punti di queste ultime due gare ci avrebbero fatto comodo ma non abbiamo altra alternativa se non quella di tornare a vincere, creare una serie di risultati positivi e sperare che anche la fortuna inizi a girare dalla nostra parte. Dobbiamo crederci e allenarci al massimo, poi nelle partite tutto è possibile".

Sull'impatto avuto con Attilio Tesser dal suo arrivo: "È la prima volta che lavoro con lui e ho visto subito che è molto amato. Già dal primo giorno si è percepito il calore con cui è stato accolto, soprattutto dalle persone più anziane della città, è stato davvero bello vedere quanto sia benvoluto. Ha a disposizione un gruppo che è un po' un misto di giocatori esperti e giovani, cerca di lavorare tenendo il più possibile libera la mente di tutti, perché il problema principale è proprio il peso delle penalizzazioni che rischia di togliere serenità, compito ancor più difficile per alcuni ragazzi più giovani che non hanno mai giocato tante partite importanti. Il compito dei giocatori più esperti me compreso, è quello di incoraggiarli spiegando che non abbiamo nulla da perdere, che dobbiamo affrontare ogni partita con leggerezza e voglia di vincere".

La scelta di vestire la maglia della Triestina: "Sono passato dal Koper alla Svizzera e poi in Italia, rimanendo lontano da casa per undici o dodici anni. Dopo la scorsa stagione in cui ho giocato poco, è arrivata la proposta dell'Unione, ne ho parlato con la famiglia e conoscendo già alcune persone dai tempi del Venezia, la scelta Trieste ci è sembrata logica. È vicina a casa, a dieci minuti da dove vivo, anche per questo motivo tra le opzioni sul tavolo è sembrata la decisione più sensata in quel momento. Quando abbiamo iniziato a parlarne, sono stato trattato come un giocatore che non dovrebbe stare in Serie C e che meriterebbe un livello più alto, questo è stato gratificante. Sono contento di essere qui, mi alleno seriamente ogni giorno e nonostante l’età o l’esperienza non mi risparmio anzi, cerco di dare ancor più degli altri. Per quanto ho fatto finora sono orgoglioso del mio percorso, se tornassi indietro di dieci, quindici anni, non avrei mai immaginato una carriera così.

Il rammarico per la situazione e il desiderio di veder tornare in alto l'alabarda: "Penso che soprattutto negli ultimi anni il denaro sia diventato il fattore principale per ottenere risultati e che in passato non sia stato gestito in modo stabile, mi dispiace per la situazione che si è venuta a creare perché da bambino venivo allo stadio con mio padre, vent’anni fa o più, quando la Triestina era in Serie B ed affrontava squadre come la Juventus o la Roma. Ricordo sempre lo stadio pieno e la città che viveva per la squadra, mi dispiace vederla così e vorrei davvero contribuire a riportarla dove merita. Una città come Trieste e i suoi tifosi meritano almeno la Serie B, spero che in futuro la Triestina possa tornarci".

In carriera c'è stato il modo di trovarsi faccia a faccia con avversari di caratura mondiale: "Avversari fortissimi ne ho trovati tanti, quelli che mi hanno colpito maggiormente direi sono Modrić, uno dei migliori al mondo, e Ibrahimović. Quando giocavo ancora con il Koper ricordo poi di aver affrontato l’Inter di Mourinho, quella del triplete con Zanetti, Stanković, Handanović, una squadra incredibile. Ne potrei comunque aggiungere tanti altri, tra i quali giocatori che oggi militano in Roma, Lazio, Napoli o Milan".

Chiusura con uno stretto legame di parentela tra il centrocampista e due figure importanti della cultura slovena: "Sono parente del regista Martin Turk e dell’artista illustratore Štefan Turk. Con quest'ultimo ci vediamo spesso, vive a Barcola e viene a trovarci una volta a settimana oltre a tenerci costantemente in contatto anche sui social. Con Martin ci vediamo ogni volta che sono a Lubiana o in nazionale, è un grande appassionato e segue tutta la mia carriera. Da piccoli passavamo molto tempo insieme, poi il tempo a disposizione è andato calando perché chiaramente ognuno ha seguito la propria strada. Guardo e seguo in ogni caso con grande interesse i lavori di entrambi, siano essi film o opere d'arte, mantenendo con tutti e due ottimi rapporti". 

Domen Crnigoj ospite della sede RAI regionale