Ritorno playout Serie C 2024/25: il postpartita di Triestina-Caldiero Terme
Al termine del pareggio tra Triestina e Caldiero Terme, sono intervenuti in sala stampa Daniele Delli Carri ed Attilio Tesser.
Delli Carri
"Volevo ringraziare l'allenatore e ringraziare i giocatori, perché hanno dato tutto in momenti di difficoltà, si sono dimostrati molto uomini e questo è il ringraziamento più grande che io faccio a loro. La cosa più importante era uscire fuori da questa situazione, salvarci, abbiamo compiuto tre miracoli, non uno, e mi preme quindi ringraziare l'allenatore con i giocatori. E' stato fondamentale aver avuto a che fare con degli uomini, aver creato un gruppo di uomini che era la cosa che più premeva al di là dell'aspetto tecnico, sapendo che da dicembre in poi dovevamo compiere qualcosa di straordinario perché le statistiche ci davano contro su ogni cosa, perché fare tredici punti nel girone d'andata significava retrocedere con concrete probabilità. Qualcuno ci ha messo del suo per farci retrocedere, noi abbiamo fatto il contrario per salvarci.
Domani vado a casa a staccare una settimana perché sette mesi sono stati sette anni, i giocatori dopo si renderanno conto che questa è stata una grande soddisfazione in generale, per tutta l'annata. Perché si può far male nel calcio, non è quello il problema, si possono sbagliare le partite, ma la dimostrazione oggi è che hanno voluto e cercato quello che dall'inizio speravamo che accadesse, al futuro non ci voglio pensare. Nel calcio ne ho viste tante, fa parte del gioco, ma mai come quest'anno. Non voglio colpevolizzare nessuno, è stata una stagione tribolata, oggi vanno solo fatti gli applausi ai giocatori e all'allenatore. Con l'allenatore si è detto ai calciatori che noi avevamo un compito, quello di scendere in campo e pensare alla salvezza della Triestina, i giocatori devono fare i professionisti e l'hanno dimostrato a più riprese quest'anno, nonostante i momenti difficili di una stagione, ma siamo stati bravi a mantenere l'equilibrio nello spogliatoio nonostante le vicissitudini esterne.
Sono stato sempre un'ottimista per natura, anche riguardo al fatto che questa squadra si potesse salvare e raggiungere l'obiettivo. L'unica volta che sono venuto a parlare con voi è stata quando era il momento di fare quadrato con la squadra e l'allenatore, l'unico frangente nel quale sembrava che stesse per crollare qualcosa da un momento all'altro, ma alla fine abbiamo tenuto la barra dritta".
Tesser
"Questa salvezza rappresenta la felicità di aver contribuito con i ragazzi, con lo staff, con i magazzinieri, con lo staff medico, i fisioterapisti, con tutte le persone che lavorano per noi e intorno a noi, a portare la Triestina alla salvezza. Aver fatto questo risultato è una cosa importante, perché Trieste non merita di lottare per la quarta serie e non centrare l'obiettivo oggi sarebbe stato qualcosa di particolarmente difficile e duro per tutti. E' una grande soddisfazione, forse più di vincere un campionato. L'incoscienza mia, di prendere con i miei collaboratori questa squadra quando aveva sei punti in classifica, sette sul campo dopo sedici partite, dovendo affrontare Padova, Vicenza e Novara rispettivamente prima, seconda e quinta in classifica. Più volte ho ribadito qui, anche recentemente, che quei punti fatti all'inizio sono stati determinanti per poter poi raggiungere la salvezza.
Ringrazio i miei calciatori, mi hanno dato tutto con impegno, con serietà, con professionalità, non ho mai avuto nessun problema in spogliatoio per un giorno, sono stati tutti molto partecipi con dedizione dall'inizio alla fine. Devo dire grazie ai miei collaboratori che mi hanno non solo supportato ma anche sopportato. Non è stato facile per tutti loro, per persone che hanno famiglie, non è stato facile per me gestire tutto questo, è un qualcosa di bello e di importante. E' un grande grazie che va rivolto a loro ma anche a tutti voi che siete sempre stati molto vicini e naturalmente anche ai tifosi, perché anche stasera hanno dimostrato un cuore grande. Quando dico che Trieste merita altro, è tutto questo che merita.
Stasera sono stati ottanta minuti fatti bene, senza sofferenze particolari, creando e giocando all'attacco, in certi momenti anche troppo, non mollando mai. Alla fine loro han provato il tutto per tutto e hanno avuto anche situazioni per farci male, su un paio di calci d'angolo ho avuto paura soprattutto su una palla vagante in area di rigore. Però nel computo delle due partite e delle occasioni, su chi ha fatto partita, credo che abbiamo meritato decisamente questo esito. Le partite sui centottanta minuti son sempre equilibrate, difficili. Nel girone di ritorno abbiamo fatto venti punti in più di questa squadra, una buonissima squadra che gioca un buon calcio e le faccio i complimenti, mi dispiace che sia retrocessa ma è il calcio. Però avevo detto ieri nel prepartita che avremmo dovuto fare una partita in avanti e l'abbiamo fatta, non ci siamo mai abbassati se non negli ultimissimi minuti per merito anche degli avversari, oltre che della stanchezza e di qualche giocatore acciaccato. Con la volontà, la determinazione di tutti quanti che va al di là delle retoriche del momento, è un risultato conquistato con questo gruppo e con quello che era qui fino a gennaio.
In questo contesto mi sono calato con quello che penso sia il mio modo di pensare, di lavorare, di agire. Cercando di metterci tutto l'impegno, pensando che abbiamo il nome di una comunità, di una città, di una maglia da difendere. Questo è il sentimento che io ho e fortunatamente dove vado non dico sempre, ma quasi sempre, viene recepito tutto questo. Ho pensato solo a lavorare, nella prima conferenza qui si poteva pensare a polemiche o ad altro, non ho mai parlato di nulla andando avanti per la mia strada, la strada per me è il lavoro, è serietà, è impegno, è sapersi comportare quando si è in questo ambiente e si hanno delle responsabilità. Con grande semplicità, senza pensare di fare grandi cose, questa occasione fortunatamente ci ha premiato.
Non ci sono stati momenti di dubbio, magari però di pensieri questo sì. Ho citato più volte quel trittico, quella settimana con due punti non presi a Verona per un retropassaggio al novantesimo senza che l'avversario ti stesse mettendo alle corde, a metà settimana l'ufficialità dei quattro punti di penalità, la partita dopo un rigore sbagliato al novantaduesimo che può capitare nel calcio, sono di fatto otto punti e tutti assieme potevano buttare giù. Dico questo perché avremmo potuto fare anche un po' meglio, nel senso che magari si sarebbe potuta perdere una partita in meno, ma so che abbiamo pedalato tanto, forte e in condizioni non semplici. Per questo faccio un applauso ai ragazzi e a tutti quelli che hanno saputo tenere la barra dritta, non cercando alibi in un mondo dove cercare alibi è la cosa più semplice da fare.
Non so cosa immagino per questa città, quando parlo di comunità permettetemi se faccio qualche nome. Ho ringraziato voi non per leccare, ho letto sempre cose prevalentemente positive sulla squadra, sulla voglia e la compattezza, avete chiesto questo e ci siete stati vicini, avete veicolato un messaggio estremamente importante. Quando parlo di comunità intendo ad esempio Renato, ex magazziniere, venuto a trovarmi tre o quattro volte con le lacrime, novantatré anni, portato in spogliatoio con qualche giocatore che dopo qualche giorno mi ha detto Mister sono rimasto colpito da quell'uomo. Il signor Visintin che mi scrive, che mi è sempre stato vicino, con suo figlio Maurizio che da lassù ci ha dato una mano, Michele detto il mago che mi manda messaggi, mi chiama e mi dice forza, ti siamo vicini. Tanta gente che mi ha fatto sentire la vicinanza e quando è così e li porti lì dentro, questa gente la devo ringraziare.
Ho la fortuna di avere giocatori che capiscono cosa hanno davanti, cosa significa. Vedere una persona che a novantatré anni piange per una partita di calcio ti deve dare qualcosa, ti deve trasmettere qualcosa. E credetemi, quando dico che in spogliatoio non abbiamo mai avuto problematiche, qualcosa ha trasmesso. Il mio compito è stato quello di gestire questi ultimi giorni, queste ultime ore, la tensione che c'era per tutte queste situazioni. Io spero che per Trieste questo sia un punto di partenza perché deve esserlo, Trieste lo merita, la tifoseria lo merita, merita non di essere felice, ma molto felice. Una promozione mancata ha una sua importanza ma di fronte a un baratro, allo sprofondare, preferisco sempre gioire per aver raggiunto una salvezza.
Stasera al triplice fischio stavo per uscire dal campo ma son tornato indietro. Ho sempre detto che dove vado, quando mi danno un obiettivo da raggiungere, vado a ringraziare la curva e in generale il pubblico alla fine, quando è stato raggiunto l'obiettivo, qualsiasi risultato sia perché è parte di tutti ed è giusto ringraziare. Stasera l'abbiamo raggiunto e quindi era più che doveroso farlo davanti a chi ci vuole bene, a chi ci aiuta, a chi ci ha sempre dato una mano".